Tutto quello che serve per domare il mostro

Abbiamo “fatto a pezzi” il mitico dvd di Marco Versari e lo abbiamo messo online: guarda i filmati e… impara

Qui sotto le risposte che i nostri campioni hanno dato alle domande di contenderisti perplessi quanto te… Clicca qui
sopra per spedirci la tua, i big stanno già affilando la matita…

Manovre

Conduzione

Con l’aumento del vento c’è da cazzare il vang per appiattire la vela e renderla meno “potente”. Però attenzione che cazzando il vang si appiattisce sì la vela ma… si chiude anche la balumina, quindi è bene anche, proporzionalmente, tesare il cunningham in modo da riportare un po’ più di grasso verso l’albero. Infatti con cunningham molle si ha una vela con “freccia” massima più a poppa, che vuol dire bordo di attacco piatto e balumina che chiude, mentre cazzando il cunningham si porta la superficie (e la “freccia” massima) della vela più a prua e si apre la balumina. Il problema della balumina troppo chiusa, seppur con vela più piatta perchè con vang cazzato, non è da sottovalutare. Soprattutto se c’è tanta onda (chop) con barca che beccheggia può non essere sufficiente aver tesato anche tanto cunningham, in queste condizioni è meglio cazzare un po’ meno vang (appiattire meno la vela) per lasciare la balumina più aperta. Si lascherà un po’ di scotta per aprire il boma e si avrà una vela che “andrà meno in stallo” su ogni onda. Anzi, avrà più spinta su ogni onda perchè con grasso a prua e balumina aperta il beccheggio diventa un fattore propulsivo invece che limitante. Se poi hai le sartie basse tese e lavori di timone, la bolina in queste condizioni sarà un vero piacere!

Antonio Lambertini

Campione del Mondo, 2013

Con vento leggero bisogna essere quasi più reattivi che con vento forte. Per essere reattivi bisogna essere innanzitutto “€œmobili”:€ il che significa spostarsi sopravento e sottovento e anche nella direzione prua-poppa per evitare che la barca rallenti al minimo “€œbuco”€ di vento o la vela vada in stallo… e sai che fatica poi farla ripartire! Bisogna quindi “sentire€” la barca sotto i piedi, ma anche sotto il corpo, ed avere maggiore superficie del corpo in contatto con la coperta. E’ per questo che con vento leggero (quando non si riesce a stare fuori al trapezio perché ci si tirerebbe la barca addosso) io preferisco puntare i piedi sulla scassa della deriva (a volte anche solo quello a prua e con la gamba a poppa piegata e con il piede appoggiato sulla coperta per stendermi più fuori e con il busto verso prua), appoggiare il sotto-coscia sul bottazzo, con il culo fuori dal bordo e stendermi fuori al trapezio (tenuto lungo)… in posizione da “€œpolena laterale” ho più il controllo della barca rispetto alla posizione al trapezio in piedi, sia perché ho lo sguardo dal basso che mi permette di osservare meglio la prua e soprattutto la vela (senza dovermi rompere il collo per guardare i filetti dalla posizione in piedi), sia perché manovro meglio il timone (maggior angolo tra stick e barra), infine perché “€œsento” meglio le variazioni e sono più reattivo.

Antonio Lambertini

Campione del Mondo, 2013

Quando il vento aumenta è bene manovrare vang, cunningham e base di conseguenza. Quando, poi, il vento aumenta in maniera discontinua, cioè a raffiche, è importante regolare la vela in tempo reale, con la
manovra numero uno: il vang. Io ce l’€™ho a portata di mano, perché è richiamato con un elastico al gancio del trapezio. Appena arriva la raffica (e magari anche poco prima, se la vedo arrivare sull’acqua) cazzo vang. In questo modo posso “€œfar correre”€ meglio la barca, senza dover aprire troppo di boma o, peggio, andare all’™orza. Quando la raffica cala, cerco di sfruttare la velocità ottenuta nella raffica poggiando, evitando così di rallentare nuovamente. Avere una buona conduzione, lavorando tanto di timone, è fondamentale per mantenere l’€™assetto e la velocità costante.

Antonio Lambertini

Campione del Mondo, 2013

Come rendere facile una barca complicata

Manuali
Redazione RED

Addomesticare il mostro: primi passi sul Contender

Una guida per neofiti. Prima di lanciarvi in acqua per la prima volta con il Contender leggete queste righe e seguite questi consigli. Il Contender, lo capirete presto, non è una barca come le altre…

Le risposte dei campioni

Qualcosa ancora vi sfugge? Siamo qui per aiutarvi, non esitate, le domande più sfiziose verranno pubblicate sul sito a vantaggio di tutti 

Umilmente anch'io...

Ho qualche esperienza da condividere, nel mio piccolo, e sono venuto a vuotare il sacco per il bene della Classe ;)