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Anonimo Chiavarese

Gravedona 2022: cronaca di un’Assemblea

Un memo per chi c'era, un riassunto per chi non c’era

Un memo per chi c’era, un riassunto per chi non c’era. Insomma, questo è quanto ci siamo detti all’assemblea di Classe durante il Campionato Italiano a Gravedona.

Bravi, anzi bravissimi. Per il terzo anno consecutivo siamo tra le classi con il maggior numero di partecipanti al Campionato Italiano: eravamo 44 a Lovere, 43 a Follonica e nel magico numero di ottanta iscritti di quest’anno, oltre a inglesi, francesi, tedeschi, austriaci, belgi, olandesi ci sono ben 42 italiani. Meglio di noi, ancora una volta, fanno soltanto i Laser, gli Optimist, i 420 e i Dinghy. Con le altre classi (e parlo di Finn, FD, 470, Fireball, Vaurien per non dimenticare gli olimpici 49er e Nacra) non c’è proprio storia.

Tutto bene, allora? Non proprio. E’ vero che veniamo da due anni di isolamento pandemico, che viaggiare costa, che la vela è in crisi… ma qualcosa non torna. Se ai Campionati Italiani rispondiamo alla grande, non altrettanto possiamo dire delle Nazionali, dove la partecipazione è sulle venti barche o poco più (a volte persino meno): 18 a San Vincenzo, 22 a Porto Corsini, 22 and Ancona. E se alla bellissima regata di Riva abbiamo raggiunto i 35 partecipanti, il merito è degli amici tedeschi e svizzeri che si sono uniti ai 23 equipaggi italiani.

Quaranta e più al campionato italiano, venti (più o meno) alle Nazionali. Un calo del cinquanta per cento non è come scendere un gradino: è come tuffarsi dalla roccia di Acapulco. Ed è una realtà su cui dobbiamo ragionare e intervenire. Per due motivi. Il primo è che le regate vengono bene quando i circoli ti accolgono volentieri e presentarsi in pochi anziché in tanti non è un modo astuto di farsi conoscere. Il secondo è che il numero di iscritti è il miglior biglietto da visita della Classe: se siamo in tanti magari ti notano, se siamo in pochi certamente ti snobbano.

Il primo motivo – la preoccupazione (e i conti) dei circoli – può essere aggirato facilmente. Ad esempio gemellandoci con altre classi, come abbiamo fatto quest’anno con i Fireball (esperimento molto positivo) oppure creando delle “nazionali internazionali”, come avvenuto a Riva ma soprattutto a Gravedona.

Il secondo motivo è più complesso, perché non dipende da quello che gli altri (Fireball o Contender stranieri) possono fare per noi, ma da quello che noi possiamo, anzi dobbiamo fare per noi stessi.

La vera tassa di iscrizione: partecipare. Sì, se vogliamo dare una mano a questa Classe, che pur sta vivendo una bellissima stagione, dobbiamo ripeterci fino alla noia che “più siamo e più cresciamo”. E che per essere dei contenderisti non basta acquistare una barca e allenarsi: dobbiamo fare il possibile per essere presenti agli eventi più importanti. Che non sono “solo” il Campionato Italiano ma “anche” le Nazionali del Trofeo Carlini / Ranking List. Perché siamo, e vogliamo continuare ad essere, una classe nazionale. E perché vogliamo che i giovani delle altre classi – i giovani di anagrafe e quelli di spirito – guardino con interesse alla possibilità di trasferirsi in un classe viva e vivace come la nostra. La vera tassa d’iscrizione, in fondo, non sono i 45 euro che versiamo all’inizio di ogni anno, ma l’impegno a partecipare, il più possibile, alle Nazionali della nostra Classe.

Due esperimenti riusciti. Il gemellaggio con i Fireball, l’ho già detto, ha funzionato, permettendoci di raggiungere numeri interessanti di partecipazione senza stravolgere le dinamiche organizzative delle regate. Continueremo su questa strada, magari cercando di coinvolgere altre classi, ad esempio i 420.

Il successo di Riva (35 iscritti) conferma che la scelta di una “classica” da tenere ogni anno sul Garda è stata giusta. Ma gli ottanta iscritti (ottanta!) di Gravedona suggeriscono qualcosa di più…

Nazionali “internazionali”? Già, da quello che è successo sui due laghi cresce il sospetto che se organizziamo belle regate a Riva e Gravedona, due località molto apprezzate dagli stranieri, possiamo contare sulla partecipazione di molti amici al di là delle Alpi. Questo significa riflettere sulla possibilità di inserire ogni anno, all’interno del Carlini, due regate di respiro europeo, due “nazionali internazionali” – una a Riva, l’altra a Gravedona – in modo da abituare gli amici stranieri a inserire nel loro calendario personale anche questi nostri (e loro) due appuntamenti.

Il Made in Italy è in crescita. Forse non crescerà il Pil del nostro Paese, ma l’orgoglio della nostra Classe sì. La prima notizia è la nascita di un nuovo cantiere: si chiama Fontana/Lorenzi, ha sede a Riva del Garda e ha ottenuto il via libera dalla Classe Internazionale come Official Builder: a Davide Fontana e Roberto Lorenzi va dunque un enorme in bocca al lupo! La seconda notizia la conoscono tutti quelli che durante la Nazionale di Torbole sono andati al cantiere di Luca Bonezzi per festeggiare la “numero cento”: sì, Bonezzi Sailing ha tagliato il traguardo delle cento barche, a conferma della qualità del cantiere e della bravura nostro nuovo Campione!

Questo, più o meno, quello che ho detto in apertura di assemblea. Di seguito trovate invece una sintesi di altri interventi.

Mondiale 2025. Roberto Mazzali, presidente internazionale della Classe, ci ha segnalato che molti, all’estero, non vedono l’ora di un bel Mondiale in Italia, al punto che qualcuno aveva persino lanciato l’ipotesi di anticipare la data al 2024. Dopo una breve discussione siamo giunti alla conclusione che la data resta quella del 2025. Tra i nomi suggeriti in assemblea ci sono quelli di Malcesine e Punta Ala ma anche Marsala e Cagliari, due località suggestive ma che richiedono prima di verificare la possibilità di tariffe agevolate per i traghetti.

La voce di Andrea. In assemblea è intervenuto anche Andrea Bonezzi, questa volta presente in carne ed ossa e non via internet. La sua impressione, a giudicare dai numeri, è che la classe stia lavorando bene, buono il nuovo punteggio del Carlini con gli scarti legati alle prove disputate e non più alle singole regate. Anche lui concorda sulla ipotesi di fare regate che attirino gli stranieri: ricorda che in passato si era usata a tale proposito la formula di una Coppa Europa che prevedeva nazionali con ottima partecipazione a Torbole/Riva ma anche Imperia.

Barche prova. La scelta di ridurre a tre unità la miniflotta delle barche della Classe si rivela giusta. Lo spiega Vincenzo Sparaco, l’eroico vicepresidente che si è fatto carico di gestire i Contender assegnati in prova gratuita per un anno a chi ne fa regolare richiesta. In questo modo, spiega Vincenzo, le barche vengono seguite e preparate meglio. Da segnalare la scelta di Luca Bonezzi di donare alla Classe la deriva che avevamo chiesto come sostituzione di una rotta. Grazie!

Quote di iscrizione. Come deciso in assemblea Barche della Classe.

Infine alcuni passaggi importanti perché formali: li troverete nel verbale ufficiale che alleghiamo, ma intanto ve li riassumo:

Consiglio. I consiglieri uscenti vengono riconfermati per acclamazione. Aggiungo solo che lo stesso Consiglio, nella riunione virtuale del 9 agosto, deciderà di riconfermare anche le cariche precedenti. E dunque Luca Landò presidente, Vincenzo Sparaco vicepresidente, Bruno Orfino segretario, Albino Accatino tesoriere, Paolo Mascino consigliere. A questi si aggiunge come consigliere esterno (carica non prevista dallo Statuto ma da noi ritenuta molto importante) Antonio Lambertini.

Quote associative. Vengono riconfermate, sempre con voto unanime anche per il biennio successivo. E dunque: 45 euro per chi si iscrive entro la prima Nazionale o comunque per la prima volta; 55 dopo la prima Nazionale; 20 euro per gli under 30 che si iscrivono entro la prima Nazionale o comunque per la prima volta; 30 euro per gli under 30 che si iscrivono dopo al prima Nazionale.

Bilancio. Viene approvato, sempre con voto unanime anche il rendiconto consuntivo 2022.

Buon Contender a tutti!

 

Verbale assemblea ordinaria 2022

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