Cerca
Gravedona 2023
Antonio Lambertini

Antonio Lambertini

Gravedona: pioggia e pizzoccheri. E una grande regata

Il diluvio riduce le prove, non la festa. Una sola regata ma tanta polenta (e molti amici). Bel duello con Daniel Chiesa, alla fine vince il solito Lambertini

La ciliegina sulla torta. La Nazionale di Gravedona del 26-27 agosto era attesa come l’evento conclusivo di una lunga estate: un’occasione imperdibile per  poterci ritrovare in tanti, italiani e stranieri, prima di riprendere con le faccende lavorative di settembre.

Alcuni, soprattutto stranieri (tra cui l’australiano John Mclean e l’inglese Tony Cook), sapendo di contare sulla ospitalità del Circolo Aval-Cdv, si presentano a Gravedona già diversi giorni prima dell’evento. Le condizioni della settimana prima sono quelle tipiche di fine agosto: molto caldo e umido ma con una bella breva, anche se non particolarmente “stesa” e costante, che consente però di svolgere il Campionato Mondiale di Tornado (ospitato a Dervio dal 18 al 25 agosto) con dieci prove fatte su dieci in programma.

Venerdì, a provare il campo di regata della quarta tappa del Trofeo Carlini, siamo in tanti: insieme a qualche “local” ci sono gli anconetani Mascino, Pelizza e Panzera, gli iseani Testa e Giudici, Castagna della Fraglia Vela Desenzano, Dolfin e Bracuti dal lago d’Idro, Patrone da Voltri. Ma soprattutto tanti amici stranieri: francesi, austriaci, svizzeri, molti tedeschi, l’inglese David Davies con il giovane James Mason, l’australiano Joseph Randall e perfino lo “spagnolo”, Marco Barbieri. Venerdi sera arriva pure  un “olandese”: Andrea Milesi.

“Ai Crotti? Manco morto…”

La sera di venerdì si va, come da tradizione, ai Crotti di Stazzona,  sopra Dongo, a mangiare pizzoccheri e polenta uncia per essere belli carichi (altro che “integratori alimentari”). Perfino Eugenio, che alla proposta dei Crotti aveva risposto “no, no… ma voi siete matti! Io ai Crotti non ci vengo più!” verrà su col gruppo, accompagnato da Mino Carlini (a Gravedona in qualità di UdR). Quando, a fine cena, l’oste offre la grappa al mirtillo (la famosa “Grappa Bigaz”) in tanti declinano.

Tra venerdi sera e sabato mattina arrivano tutti gli altri, compreso il folto gruppo da Ispra, a comporre la flotta di 57 barche. Avete letto bene: cinquantasette!

Le previsioni meteo danno forti temporali nel pomeriggio di sabato e abbondanti piogge per tutta la giornata di domenica. Pare che il caldo e l’umidità accumulati nei giorni scorsi sui rilievi montani che circondano Gravedona abbiano deciso di scendere a valle unendosi al lago per condividerne lo stato liquido.

In tanti non credono alla possibilità che si faccia qualcosa e prima dell’issata della Delta decidono di disarmare e caricare le barche sui carrelli. Anche alcuni tra gli ottimisti che scendono in acqua rinunceranno alla regata decidendo di rientrare a terra durante l’attesa prima della partenza.
In effetti il Comitato alle ore 13 in punto issa l’Intelligenza perché il timido venticello da sud-ovest, tutto storto, non dà garanzie per poter svolgere una regata regolare e nuvole scure si addensano sulle montagne come a prendere la rincorsa per scaricare tutta la loro acqua su di noi. Ma, attenzione, mentre qualcuno punta la prua verso il Circolo, la breva comincia a regolarizzarsi. Il Comitato se ne accorge, tira giù l’Intelligenza e prova a farci partire.

Prima del finimondo

Due partenze vanno a vuoto perché metà flotta è fuori dalla linea prima dello start, complice la linea storta rispetto alla direzione del vento nella zona della partenza. Dopo i due richiami generali Walter Ghezzi, Presidente del Comitato di regata, capisce che non c’è molto tempo: la “finestra” per poter svolgere almeno una prova si sta riducendo velocemente (sono quasi le 14 e alle 15 e trenta è previsto il “finimondo”). Con prontezza allunga l’ormeggio della barca Comitato in modo da “abbassarla” e ridisegnare la linea, più perpendicolare al vento.
Ecco di nuovo che riprendono le procedure di partenza per quello che sembra proprio essere un ultimo disperato tentativo di svolgere almeno un prova di questa Regata Nazionale colpita dalla malasorte di un maltempo annunciato.

Se nelle prime due partenze (poi annullate) ci siamo tutti ammassati in barca Comitato, nella terza la flotta è più distribuita sulla linea. Il vento a destra sta calando e si sta stendendo un buon vento al centro e a sinistra del campo di regata. Un piccolo gruppetto, tra cui gli austriaci Riech e i due Wendl (padre e figlia) se ne accorge prima degli altri e comincia a posizionarsi nell’ultimo minuto sulla linea a tre quarti verso il pin. Anche Davies accorre e così anche Chiesa e Lambertini. Più veloce di tutti è Antonio che a 20 sec poggia dietro a Martin e si lancia sul pin per partire in velocità verso il lato sinistro del campo.
La scelta è giusta perché, dopo un bel bordo basso (“a correre” nella pressione) il vantaggio è subito notevole e dopo la virata sono tutti parecchio dietro. Daniel Chiesa e Gunther Wendl sono secondo e terzo, un po’ più “alti”.
Nella seconda bolina Daniel, dopo aver girato la boa di poppa rimane più a destra mentre Antonio vira prima per riportarsi nuovamente nel centro-sinistra del campo, seguito da Gunther.
La scelta di Daniel è quella giusta perché all’incrocio Antonio deve poggiare dietro alla sua poppa per dargli acqua (Daniel dirà poi che ci sarei passato ma io non ero tanto sicuro, con il vento che continuava a scarsare ruotando a destra).

And the winner is…

Antonio va a virare sulla lay line di destra e così facendo (con Daniel che dopo l’incrocio continua verso la sinistra) riprende il comando e dopo il giro di boa della seconda bolina mantiene la prima posizione fino all’arrivo, contenendo gli assalti in poppa di Daniel. Gunther invece paga l’errore nella bolina perdendo diverse posizioni, per poi recuperarne qualcuna nella poppa e finire quarto, dietro al tedesco Max Ulreich (terzo) e davanti all’australiano John Mclean (quinto). Peccato che non ci sia stata la possibilità di una “rivincita” per tutti quelli (ed erano tanti) di alto livello che potevano giocarsi a pieno titolo il podio ma che invece sono rimasti vittime di una scelta sbagliata in partenza nell’unica prova disputata.

Tutti al riparo

Giusto il tempo di rientrare a terra, disarmare le barche e mettersi al riparo sotto la tettoia del Circolo… che arriva il finimondo: vento e pioggia violentissimi dalla Valle Albano, sopra Dongo (quella dove si trovano i Crotti) investono il Circolo, cambiano in un attimo la dimensione spaziotemporale e ci fanno capire definitivamente che i “giochi” della Regata Nazionale di Gravedona si chiudono qui.
Alla sera si apriranno i giochi gastronomici dello chef Fabio del Circolo, che ci serve per cena un menù
pressoché identico a quello della sera precedente dei Crotti, per la gioia di Eugenio Patrone!

Domenica pioggia abbondante e nulla di fatto. Dopo la premiazione anticipata ci si saluta con un arrivederci (per chi farà la doppietta) al lago di Silvaplana in Svizzera, a poco più di un’ora da Gravedona, dove venerdì 1 settembre inizieranno le regate del Campionato Svizzero con una quarantina di partecipanti.

Ecco la classifica:

Classifica Nazionale Gravedona 2023

visita mediatria

Buone Feste… e Buon Calendario

Prezioso come quello di Frate Indovino, utile come quello della banca: ecco finalmente il Calendario Contender 2024. Leggete, scrivete e segnate, perché le regate del prossino anno sono semplicemente imperdibili. Auguri a tutti!

Leggimi »

Hemingway, Bonazzi e il duello di Numana

La seconda prova del Carlini si decide al fotofinish: Bonezzi e Migliarini chiudono a pari punti ma Luca vince per i migliori piazzamenti. A Numana si è conclusa anche la prima edizione della Tirreno-Adriatica: indovinate chi l’ha vinta?

Leggimi »