Molti velisti non hanno le idee chiare su ciò che significhi “regolazione”. Molti immaginano che sia una sorte di “Magia nera” realizzata solamente da esperti come velai o altri chiamati “professionisti”. In realtà, non c’è alcuna preclusione per alcuno, e “regolazione” normalmente significa piccoli aggiustamenti realizzati dopo un lungo periodo di tempo per assicurare una stretta interconnessione tra albero, vela e timoniere.
Ovviamente, un ottimo punto di partenza è lo scegliere un albero ed una vela che in teoria possano lavorare bene insieme, cogliendo i vantaggi di uno sviluppo ed una regolazione portata avanti dal velaio. Dovrebbe essere facile scoprire, dai risultati delle competizioni, quale equipaggiamento sia vincente e quale maggiormente diffuso nella classe.
Quella che segue è una guida alla configurazione della vostra attrezzatura in un modo che vi permetterà di iniziare il vostro personale programma di regolazione fine. Alcuni consigli potranno apparire offensivamente semplici, ma sono sempre necessari, e a volte trascurati perché sono “basici ed ovvii”.
Posizione Dell’albero
Sistemate l’albero, lasciando le sartie basse staccate, e regolate lo strallo e le sartie in modo che ci sia una ragionevole tensione dell’attrezzatura quando la leva dello strallo viene messa in trazione.
Ora misurate con la rotella metrica la distanza tra la parte superiore dello specchio di poppa (senza includere alcuna sovrapposizione) alla parte posteriore (a poppavia) dell’albero (inclusa la canaletta della randa ed ogni estensione di essa) al livello della coperta.
Ritengo che questa misura debba essere portata il più vicino possibile al minimo di 3050 mm.
Ciò sposta il peso della attrezzatura il più indietro possibile, aiutando ad evitare che la prua si infili nell’onda, e rendendo possibile di “quadrare” il boma il più possibile in navigazione.
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La prossima cosa da sistemare è l’abbattimento dell’albero.
La regola generale è abbattere l’albero indietro il più possibile, ricordando di lasciare abbastanza spazio sotto il boma per poterci passare!
Ovviamente è possibile portare tutto ciò all’estremo, usando una vela con una balumina molto corta, ma tutto ciò comporterà, in cambio, una modesta perdita di superficie velica.
Come usuale compromesso, sembra funzionare al meglio con un taglio di balumina di 75 mm più corto del massimo consentito, ed un abbattimento di 6570 mm.
L’attuale rake non è critico per pochi centimetri, e comunque è consigliabile fino a che non vi sentirete a posto con l’altezza del boma in virata.
Il rake viene misurato issando una rotella metrica sulla drizza e bloccando la drizza in modo che il nastro vada dalla estremità inferiore della linea di stazza della randa in cima all’albero sino alla parte superiore dello specchio di poppa.
Regolare Correttamente L’albero – Il Nostro Punto Di Riferimento
Prima di tutto dovete assicurarvi che l’albero sia dritto lateralmente.
Attaccate le sartie basse e mettete in tensione la leva dello strallo.
Ora ponete il capo sotto la trozza e guardate in su se la canaletta della randa è dritta in senso laterale.
Ponendo di no, regolate una delle sartie basse sino a portare la testa dell’albero in linea.
Se non siete sicuri che le sartie basse debbano essere modificate, allora semplicemente spingetene una con la mano per tesarla mentre contemporaneamente traguardate la canaletta dell’albero.
Vedrete immediatamente se state raddrizzando o curvando ulteriormente l’albero in senso laterale (se non riuscite a raddrizzare l’albero usando le basse, controllate se le crocette sono di uguale lunghezza ed hanno lo stesso angolo tra loro).
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Ora controlliamo la flessione longitudinale dell’albero (prua – poppa).
Come punto di partenza, provate a regolare l’albero in modo che sia privo di flessione in tal senso.
Questa posizione andrà normalmente bene in condizioni medie, e vi fornirà un buon punto di partenza dal quale poter iniziare a sperimentare.
Ci sono due modi di controllare (e di modificare) la flessione longitudinale: modificando l’angolo delle crocette, o variando la tensione delle sartie basse.
L’angolo delle crocette è strettamente legato alla lunghezza delle crocette, ed io consiglio di regolare la lunghezza delle crocette a 440 mm, e di lasciarla ferma per un poco: sarà una variabile in meno cui tener conto per un po’.
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Togliete le basse, e con la leva ghindata, osservate l’albero ponendo il capo in modo da poter valutare la preflessione longitudinale. L’angolo delle crocette dovrebbe venire regolato in modo che la flessione in avanti dell’albero, alla metà della sua lunghezza, sia di circa 25 mm.
Ricordate che aprire le crocette diminuirà la flessione, mentre chiudendole si determinerà un aumento della preflessione dell’albero.
A questo punto, riposizionate le basse, e regolate ugualmente sui due lati, (o capovolgerete la flessione laterale) fino a che non saranno sufficientemente tesate da raddrizzare l’albero fino al punto in cui non si noterà alcuna flessione longitudinale.
Tensione Dell’attrezzatura
Comprate o fatevi prestare un tensiometro e controllate la tensione delle sartie, che dovrebbe aggirarsi tra 115 Kg (250 Lbs) e 150 Kg (340 Lbs), a seconda del vostro peso e del tipo di albero che possedete.
Normalmente, più pesate, più potete sopportare maggior tensione sulla attrezzatura.
Ricordate che quando uscite al trapezio con Forza 2-3, il peso del corpo determina una perdita di tensione alla sartia sopravvento, che a sua volta permette all’albero di flettere sottovento, depotenziando l’attrezzatura proprio nel momento più sbagliato – pertanto, più pesate, più tensione dovete dare alla attrezzatura.
Pur tuttavia, se esagerate in ciò (soprattutto i più leggeri) l’attrezzatura non depotenzierà adeguatamente in situazioni di vento ed onda.
Se il tensiometro indica che è necessario regolare le sartie o lo strallo per giungere ad una ragionevole tensione sulla attrezzatura, allora subito ripetete l’intero percorso dal rake alla preflessione, fino a raggiungere la corretta regolazione.
Infine, segnate tutte le regolazioni sin qui eseguite, in modo da poter tornare agevolmente a questa regolazione di base. Tutti i futuri esperimenti potranno così venire paragonati a questa configurazione in questo modo: regolazione con strallo teso di un buco, oppure: tensione con sartie basse più tese di un buco, ecc.
Regolazioni Della Vela E Segni Di Riferimento
L’obiettivo di ogni velaio, in questo momento, è di realizzare una buona vela in ogni condizione, che sia possibile regolare per un ampio spettro di forme, per esser ottimale in differenti condizioni.
Per definizione ciò significa che è assai probabile che qualche velista avrà la propria vela mal regolata (con la errata forma) in certe condizioni, solo per aver dato troppo cunningham o troppo poco vang.
Questa capacità di regolare la vela e la capacità di cambiare marcia rapidamente in regata determina una enorme differenza di velocità della barca.
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Ci sono due modi di lavoro per aumentare queste abilità.
Dapprima dovete osservare la vela in navigazione, fissarne e valutarne la forma, comparandola con le condizioni prevalenti e con la forma ideale richiesta in tali condizioni che poterebbe o meno essere memorizzata nella vostra mente.
Le regolazioni potranno quindi essere fatte per raggiungere tale forma ideale.
Tutti noi impieghiamo questo metodo, qualcuno con maggior successo di altri, ma il fatto è che meno esperti voi siete, maggiormente ciò vi distrarrà dalla attività di portare la barca e di osservare ciò che sta accadendo in regata.
E’ qui che entra in discorso il secondo metodo, che richiede un uso intenso di segni (tacche) di riferimento.
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Il sistema è vecchio quanto la vela, ma raramente è usato con proprietà.
Essenzialmente, piuttosto che memorizzare una nutrita serie di forme della vela, voi realizzerete, dopo un periodo di tempo, una memoria di dati di regolazioni che avete scoperto corretti per essere veloci in particolari condizioni.
Il bello di ciò è che, per esempio, potete girare una boa di poppa in mare mosso Forza 4, regolare base, cunningham vang e randa all’esatto segno, sapendo che sarete in grado di far correre la barca più velocemente possibile senza necessità di osservare continuamente la vela, in questo modo permettendo di concentrarvi al massimo nel portare la barca, nella tattica, nei cambiamenti ecc.
Ovviamente, per giungere a queste rapide regolazioni, occorre un certo periodo in barca, ma prima iniziate, prima ci arriverete!
Buona navigazione e buona fortuna
Graham Scott