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Antonio Lambertini

CAMPIONATO ITALIANO CONTENDER 2025 – YACHT CLUB IMPERIA

Antonio Lambertini ci racconta il Campionato Italiano appena finito!

Per partecipare al Campionato Italiano, in programma nei giorni venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 settembre a conclusione dell’estate astronomica e di una stagione galattica (dopo le 170 barche del Mondiale di Malcesine) arriviamo a Imperia in parecchi con un po’ di anticipo: chi mercoledì sera, chi giovedì in mattinata, qualcuno giovedì nel pomeriggio e i pochi altri venerdì mattina.

Le previsioni meteo danno bel tempo, il viaggio è lungo (un po’ per tutti) e allora perché non prendersi un giorno in più per provare prima il campo di regata?

Ma oltre a sole e temperature da piena estate le previsioni danno anche poco vento, per la presenza di una grande alta pressione. E infatti giovedì nonostante le barche già belle pronte e armate e tanta voglia di scaldare le appendici rimaniamo a lungo in attesa di una qualsiasi brezzolina per andare in acqua.

Al primo alito di vento in 4, 5, poi 6 andiamo fuori ma ci accorgiamo, dopo un paio di bordi, che l’aria è veramente poca e allora rivolgiamo le prue a terra per disarmare e andare a farci un bagno rinfrescante davanti alla spiaggetta a ovest di Porto San Maurizio e prenderci un gelato, o meglio più di uno, nelle numerose gelaterie a fianco al Circolo. I due Ferrari Brothers, usciti poco dopo, stanno fuori di più per allenarsi anche in quelle condizioni di vento leggerissimo. Anche Daniel si era aggiunto al gruppetto. Mentre Marco e Alessandro rientrano, lui rimane in acqua fino a oltre il calare del sole. Dopo l’infortunio a Kiel di fine giugno Daniel è stato fermo praticamente tutta l’estate e questa è la sua regata di rientro: per questo, anche da solo, rimane fuori a ciondolare fino all’ultimo refolo, alla vigilia del Campionato Italiano.

Al Campionato Italiano siamo in tutto in 32, tra cui tre equipaggi d’oltralpe (provenienti da Svizzera, Francia e Germania).

Venerdì, primo giorno di regate, si va in acqua con molta calma perché là fuori la situazione sembra proprio quella del giorno prima: tanto caldo e mare piatto. Quando siamo fuori una leggera e precoce brezza, proveniente da sud-ovest, si comincia a stendere e il Comitato mette giù velocemente il campo di regata. Ci accorgiamo tutti che oltre all’arietta da sud-ovest c’è anche una forte corrente da est. Ma non basta essercene accorti per stare buonini, perché più di metà flotta sarà fuori diversi secondi prima dello start e allora il Comitato, con Mino Carlini, issa l’Intelligenza e richiama tutti per mettere poi la Uniform.

La scelta è giusta perché nella successiva partenza siamo tutti dentro.

Parte subito bene Fabrizio Onofri seguito da Stefano Casadei, entrambi scelgono il lato sinistro (al largo).

Il gruppetto di testa è composto anche da Roberto Mazzali (che però dovrà fare un 720° nel secondo lasco perché gli viene fischiata – solo a lui – una dubbia infrazione alla 42), Stefano Migliarini e Marco Ferrari. Marco non parte benissimo ma ha un gran passo e dopo qualche bordo si prende la testa della flotta mantenendola fino all’arrivo. Chi parte bene è invece Chiara Rizzi che dopo una partenza azzeccata e una veloce bolina gira la prima boa in sesta posizione, ma perderà molto nelle portanti e nel secondo giro.

Con lei anche Marchino Rodolfo, 7° alla prima boa e poi 20° all’arrivo. C’è chi perde e chi recupera: Adriano Chiandussi, dopo un bordo a destra nella prima bolina che non lo favorisce, vola nei laschi e macina una posizione dopo l’altra fino alla seconda posizione, ma si fa infilare da Casadei e Onofri al giro di boa finendo così all’arrivo quarto dietro a Ferrari, Casadei e Onofri. Paolo Mascino dopo una non brillante partenza recupera ed è quinto, seguito da Stefano Migliarini e Roberto Mazzali che perde ancora forse qualche posizione scegliendo la destra nella seconda bolina.

Con il vento così leggero e una certa variabilità nei guadagni e nelle perdite dovute a qualche piccolo salto di vento la flotta risulta relativamente compatta e i giri di boa, in particolare quello che precede la seconda e ultima bolina, sono affollati e particolarmente impegnativi.

La prima giornata finisce con solo una prova perché il vento invece che distendersi si ritira e costringe il Comitato, dopo un po’ di attesa, a issare l’Intelligenza su A e mandarci tutti a casa.

La partenza del secondo giorno è prevista alle ore 10:00 ma andremo in acqua ben dopo mezzogiorno, quando arriva un bel venticello da nord-est, parallelo alla costa, che era previsto anche per venerdì ma non era più arrivato.

Quando il vento raggiunge i 10-11 nodi, dopo le 14:00, iniziano le procedure di partenza e c’è la Oscar.

Questa volta la corrente è nella direzione del vento ma il Comitato non vuole rischiare e come segnale preparatorio issa subito la Uniform. Siamo circa alla stessa distanza dalla costa rispetto al giorno prima, ma posizionati più a est dove sembra che si stenda meglio il vento da quella direzione. Il campo di regata è più lungo e la boa di bolina questa volta è quasi a ridosso del promontorio di Capo Berta.

Facendo i ragionamenti sulla corrente: se il giorno prima poteva succedere che in bolina fosse favorito il bordo al largo (perché a favore di corrente) oggi il lato di bolina con corrente più favorevole (perché più lenta in direzione contraria) è quello a terra. Ma come la mettiamo con il vento? A guardare il promontorio sembrerebbe rischioso andare troppo a terra perché potrebbe succedere che quella parte sia un po’ “coperta” o che ti dia un buono che poi non ne esci più. E poi le previsioni danno, tipicamente, una leggera rotazione del vento a destra (al largo). Che si fa?

Io e Stefano Casadei non esitiamo e partiamo in boa per continuare mure a dritta con il bordo a terra fino alla lay line, o anche leggermente sopra visto che poi ci sarà la corrente che spinge in giù. E’ la scelta giusta: arriviamo alla boa di bolina davanti al gruppo. Io sono un po’ più veloce nei laschi e tengo bene la prima posizione fino all’arrivo. Dietro di noi ci sono Paolo Mascino, Luca Bonezzi, Fabrizio Onofri, Roberto Mazzali e un veloce, soprattutto in partenza e nella prima bolina, Daniele Fezzardi.

Chi sceglie il largo dopo la partenza andando a destra perderà parecchio e farà fatica a recuperare, tra questi c’è Marco Ferrari.

Già nella seconda prova di giornata la boa di partenza è più affollata perché è ormai evidente che sia per il vento sia per la corrente è meglio andare a sinistra e rimanerci più a lungo possibile. La lotta per il mantenimento della giusta posizione per partire davanti e in velocità si è fatta più dura e ne fanno subito le spese Luca Bonezzi e Bruno Orfino, entrambi UFD.

Dei due è Bruno che si arrabbia di più perché aveva fatto una bella regata sempre nelle prime posizioni (finendo 4°) e poi perché non condivide la scelta del Comitato sulla Uniform (mentre Luca mantiene la calma e nella prova successiva si rifarà con un bel secondo).

Di quelli dentro alla linea partono bene Roberto Mazzali, Paolo Mascino e Adriano Chiandussi.

Io non parto bene ma riuscirò a recuperare qualche posizione in bolina virando un po’ più alto sulla lay line di sinistra dove si prendono belle raffiche che non ti fanno scarrocciare troppo con la corrente.

Il vento cala sotto i 10 nodi e alla boa di bolina il gommone tira su la Romeo: non si pompa più!

All’arrivo Mazzali è primo, davanti a Ferrari, me e Chiandussi che precede Mascino, Migliarini, Onofri e un ottimo Salvatori.

All’ultima prova di giornata del secondo giorno il vento torna sopra i 10 nodi, fino a 12, e la Oscar sventola nuovamente in Barca Comitato.

Alla partenza siamo ancora un po’ tutti a cercare la posizione migliore sulla linea vicino al pin nonostante che ora l’allineamento sembra favorire la zona in Comitato. Come nella prima prova di giornata c’è da fare il bordo deciso a sinistra. Bella prima bolina per Mazzali che rimane in testa fin quasi tutto il primo lasco, ma c’è il pompaggio libero così io e Luca Bonezzi ci avviciniamo veloci alla sua poppa: poco prima della boa di lasco io passo prendendo l’interno, mentre Luca nel secondo lasco rimane più basso e anche lui supera Roberto. Così noi tre fino all’arrivo con subito dietro Paolo Mascino seguito da Marco Ferrari e Daniele Fezzardi che questa volta rimane davanti a Stefano Casadei.

Si rientra a terra che c’è ancora una bella aria ma sono quasi le 18 e abbiamo l’Assemblea di Classe, con la votazione per il nuovo Consiglio, e la cena che ci ha organizzato Alessandro Oddone, amico contenderista e Vicepresidente dello Yacht Club Imperia, in un ristorante alle spalle del Circolo. D’altronde la quarta prova (con deroga espressamente fatta inserire nel Bando dal nostro Segretario Orfino) non ci avrebbe comunque permesso di svolgere tutte le 9 prove in programma. La questione non è chiarissima e durante l’Assemblea ne deriva una piccola diatriba tra Bruno e Mino che neanche con un’attenta lettura della Normativa FIV riesce a redimere.

Domenica è il terzo e ultimo giorno di regata ed è quello che già nei giorni precedenti era dato come il più ventoso. In effetti, alla mattina il cielo è più pulito e l’aria più fresca. A terra ci prepariamo e in tanti siamo lì che traffichiamo con bindelle e tensiometri per abbassare il rake e ridare poi le giuste tensioni alle sartie. Andiamo in acqua e il vento, che arriva deciso, ci impegna già nel lungo tragitto per uscire dal porto, percorso con tantissimi bordi di bolina e altrettante virate tra raffiche improvvise.

Là fuori ci sono già ottime condizioni e il campo è messo giù velocemente da un efficiente Comitato che non intende perdersi nessuna delle tre prove in programma, con la partenza dell’ultima prova che oggi deve essere data entro le 16:30.

Le direzioni di vento e corrente sono quelle del giorno prima, ma c’è già una bella onda perché il vento è più forte.

Si parte con un’intensità sui 15 nodi per concludere con i 20 nodi dell’ultima prova.

Il bordo giusto è sempre quello a sinistra dove sul primo bordo, con mure a dritta, c’è da “far correre” in maniera decisa (magari poggiando un po’ di più del giorno prima) mentre una volta virato sul secondo bordo, con mure a sinistra, c’è da affrontare delle belle onde formate che ti arrivano più sulla prua e ti fanno ballare su e giù. Per superare certe onde si deve lavorare tanto di timone e stendersi fuori al massimo ma rimanendo comunque molto reattivi sulle gambe.

Sicuramente in queste condizioni, e su questo secondo bordo in particolare, il peso fa la differenza. E infatti Matteo Rusticali sfreccia a grande velocità godendo più di tutti. E’ sempre nel gruppetto di testa e solo le due scuffie nella prima prova di giornata (per lo stick che gli si stacca dalla barra) lo fanno arretrare. Anche Stefano Casadei si diverte e va forte in queste condizioni, ma anche lui scuffia (nella prima virata dell’ultima prova) e dovrà ritirarsi interrompendo la bella serie positiva delle due prove precedenti.

In effetti nell’ultima prova il vento è rinforzato bene, fino a 20 nodi, e ci impegna di più nelle boline e nelle virate ma anche nei laschi, nelle poppe e nelle strambate così che qualche deriva all’aria la si vede qua e là.

I più costanti in queste condizioni (sempre nelle prime 5 o 6 posizioni nelle tre prove di domenica) sono Lambertini, Ferrari, Bonezzi, Mazzali e Mascino. Lambertini (con 1-2-2) e Ferrari (con 3-1-1) consolidano la loro posizione in classifica generale finendo primo e secondo, mentre Bonezzi (con 2-4-3) è terzo guadagnando punti su Mazzali (con 6-3-5) che finisce quarto e Mascino (con 4-6-6), quinto.

Gli altri premiati sono Stefano Casadei, primo Master, Chiara Rizzi, prima femminile, …e anche Eugenio Patrone, che riceve dalle mani di Mino Carlini uno speciale premio ad honorem per la sua lunga attività di regatante in Contender. L’omaggio è una bellissima foto scattata da Gerolamo Acquarone nel lontano 1984 proprio a Imperia, che ritrae un giovane Eugenio in planata di bolina.

Grazie a tutti: è stata una bellissima planata!

E’ stato un periodo entusiasmante, almeno per me, ma anche gratificante per tutti noi. Insieme abbiamo formato un gruppo motivato e determinato, divertente e sorridente. E non mi riferisco solo al Consiglio, ma a ciascuno di voi. Alla Classe insomma.

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