Ventotto, trenta, ventinove… Se il Carlini fosse una laurea saremmo tutti a festeggiare. Eppure dovremmo brindare lo stesso, perché con l’aria che tira (chiedere alle altre classi che non siano Ilca e Optimist) centrare tre Nazionali di fila con una trentina di iscritti non è da tutti. E’ quanto successo a Cesenatico il 24 e 25 maggio dove abbiamo superato alla grande un altro esame (ventinove). Il migliore, lo diciamo subito, è stato Paolo Mascino che, da vero secchione, ha passato l’inverno a studiare planate e centrature. E che dopo aver brillato a Numana (ventotto) raccoglie applausi anche nella terra delle piadine. Ma sul pattino trasformato in podio (idea strepitosa) salgono pure due studiosi di vecchia data, come il prof. Lambertini e il dott. Casadei. Volete sapere come è andata? Mettetevi comodi.
Venerdì, senza offesa per il mio Barry, piovono cani e gatti, assieme a tuoni, onde e raffiche sui 30-35 nodi. Di uscire ad allenarsi, ovviamente, nemmeno se ne parla ma anche scaricare le barche è impresa non semplice.
Sabato il meteo si placa, persino troppo: poca onda ma anche poco vento. In questo clima di calma tutto si allenta, comprese le regole e gli orari: il briefing delle undici? è già la mezza ma va bene lo stesso. Intelligenza? a che serve, tanto lo vedete che siamo in ritardo. Delta per entrare in acqua? ora la mettiamo, intanto uscite pure…
Fuori c’è un’aria che chiamarla vento, ma anche venticello, sarebbe una calunnia (Barbiere di Siviglia, Atto primo). Saranno quattro nodi, a volte cinque e vengono da 55. La linea è smaccatamente favorevole in barca dove tutti, ma proprio tutti si addensano partendo uno sopra l’altro. Mascino è il più veloce, ma anche il più distratto: gira primo ma al secondo lasco, non vedendo la boa, punta sulla barca giuria pensando di trovare vicino l’introvabile cilindro giallo. Peccato che la giuria in questione sia quella di una regata Optimist… E non è finita, perché l’aria, che già era poca, riesce addirittura a calare, convincendo la giuria a chiuderla lì e prendere gli arrivi al termine del triangolo: primo Lambertini, assai più attento, davanti a Onofri e Casadei. Paolo chiude quinto, indeciso se imbafularsi per aver gettato una vittoria ormai certa o se, vista la mal parata, rincuorarsi per aver evitato guai peggiori.
L’aria forse torna o forse no, ma intanto ci fanno partire con un altro “venticello” (vedi prima) questa volta da 95. Il campo cambia ma la partenza, non si sa come, è sempre in barca. Mascino gira di nuovo primo ma, imparata la lezione, riconosce la boa e chiude i giochi. Già, perché come nel Giorno della Marmotta tutto ritorna e tutto si ripete: il venticello cala di nuovo e, di nuovo, la regata viene ridotta alla fine del triangolo. Secondo Chiandussi e terzo un bravissimo Merani.
Alla sera cena all’aperto con quindici gradi ma anche risotto di mare e piadina ripiena di pesce con bis e tris.
Domenica è prevista bonaccia ma, come avrebbe detto Totò, le previsioni prevedono ma non vedono. E infatti verso le undici qualcosa comincia a muoversi. Partiamo con un 95 sui sei nodi e una linea finalmente azzeccata. Migliarini ritrova il passo dei tempi migliori e saluta tutti, senza se e senza ma, chiudendo davanti a Chiandussi e Casadei.
Il vento gira a 105 e aumenta ancora un po’. La linea questa volta è favorevole in boa ma, sarà l’abitudine o la stanchezza, tutti partono ancora in barca. Tutti o quasi, perché Babbi e il sottoscritto scelgono il pin. Egidio gira nettamente primo ma la sua fuga termina alla fine dei laschi quando, come al Giro d’Italia, viene ripreso dal gruppone. Migliarini è in piena trance agonistica e centra un altro primo davanti al socio Onofri e a Casadei. Mascino è solo quinto, ma Lambertini addirittura settimo. La lotta per il primo posto finale si deciderà all’ultima regata.
Il vento non cambia come direzione ma sale a dieci, forse dodici nodi, tanto che, non in partenza ma almeno all’inizio del lasco, comparirà l’agognata Oscar. Tutti partono di nuovo in boa ma il buono, ancora una volta, è in boa. Il sottoscritto e Babbi ci riprovano e sfilano di nuovo davanti a tutti. Il più veloce è ancora Egidio che si porta tutto a destra dove il vento rinforza, corrente compresa: gira di nuovo primo, ma il gruppone (rieccolo) lo riprende in fretta. Il più veloce è Lambertini ma Mascino sa che gli basta arrivare alle sue spalle per portare a casa tutto il cucuzzaro, cosa che gli riesce bene controllando Chiesa e Casadei.
Morale della favola? Dopo l’esordio vincente di Numana, Mascino si conferma il più in forma della stagione vincendo la terza prova del Carlini, ma soprattutto convincendo come passo e come tattica. Lambertini ha ripreso regolarità e si sta scaldando per il Mondiale mentre Casadei conferma di essere pienamente a suo agio con il nuovo albero e la (sua) nuova vela.
Una Nazionale difficile, con poco vento e lingue di corrente ma anche con una prova finalmente più impegnativa. Condizioni diverse (alcune al limite minimo) ma anche un ottimo allenamento per affinare la tattica aspettando Malcesine. E a questo proposito chiudo con una inevitabile domanda: vi siete iscritti? Fatelo!
CARTOLINE DA CESENATICO
Nuovi arrivi e graditi ritorni
Armi, armeggi e te lo ritrovi lì. Ma è lui? Sì, proprio lui: Matteo Rusticali che dopo riacquistato la sua vecchia barca è tornato al vecchio amore contenderistico. Accanto c’è invece Guido Longhi, local di Cesenatico e neo proprietario della mitica “Truciola” di Roberto Lorenzi. Ben tornato all’uno e ben arrivato all’altro!
Varo con brindisi
Il brindisi è quello di Ermanno Peruta, il varo quello del suo nuovo Bonezzi epoxy: appena sfornato e già in acqua. Buon vento!
I segreti di Mascino
Secchione come voti, ma grande amico come consigli. Gli parli, gli chiedi come fa ad andare così veloce e ti dice: il mio segreto è il lasco. No, Paolo, come fai ad andare così forte di bolina? Te l’ho detto, vado di lasco… In condizioni così al limite, spiega Paolo, di bolina poggio tanto, tantissimo. A volte ho la sensazione di scadere rispetto a tutti, però almeno mi porto avanti, altrimenti ti fermi e scarrocci. Capito? Di bolina, quando non c’è vento, andate di lasco…
Risotto o croccantini?
C’entra poco con la vela, ma ve lo dico lo stesso. Alla cena di sabato mi dicono che i cani non possono entrare. E il mio Barry? E il simpatico Attimo di Egidio? Rapido consulto con Grazia e alla fine decisione unanime: no Barry, no party. Restiamo a casa per una serata di solidarietà canina. Niente risotto e niente piadina. In compenso, croccantini per tutti!
CLASSIFICA FINALE Cesenatico 2025
Dimenticavo: a Cesenatico c’era un bravo fotografo. I suoi scatti li trovate su Flickr cliccando qui