podio della regata contender di Bracciano 2020
Anonimo Chiavarese

Anonimo Chiavarese

Bracciano 2020 – trionfa Fontana

Racconto della prima nazionale della stagione e prima regata Contender al tempo del Covid

Quattro-due-sei. Non stiamo dando i numeri, solo provando a raccontarvi la prima Nazionale della stagione e prima regata al tempo del Covid. Perché le cifre, quelle cifre, la dicono lunga su quanto accaduto a Bracciano il 18 e 19 luglio. Ad esempio le quattro vittorie di Fontana, il doppio Ocs di Lambertini e soprattutto le sei barche
arrivate da Ancona e scusate se è poco. Ma andiamo con ordine.

Poker – A Napoli direbbero che chiagne e futte, a un tavolo verde che è tutto un bluff. Di fatto Fontana Davide da Civitavecchia si presenta ansimante e trafelato poco prima di scendere in acqua: non ho dormito, ho i bambini da sistemare, ho mal di schiena… le cavallette! (l’ultima citazione è di John Belushi nei Blues Brother ma la scena è la stessa). Il guaio è che mentre chiagne, Davide ci fotte tutti quanti: quattro primi su quattro, concedendosi il lusso di scartare la quinta prova senza nemmeno disputarla. Se questo è quello che accade quando si hanno due bimbi minuscoli uno dopo l’altro, il dubbio sorge spontaneo: ma se di bimbi ne avesse tre o quattro, che farebbe? Ci doppierebbe prima della fine? Taglierebbe l’arrivo appena siamo partiti?

Tutte le regate minuto per minuto (o quasi) – Alla prima si parte con un nord anomalo e indeciso. Il più vispo sembra Lambertini, con il solito passo da vento leggero. Fontana chiude la prima bolina in ritardo, poi entra in sintonia con i salti (tanti) e i buchi (troppi) e arriva comodamente primo, seguito da un bravissimo Paolo
Mascino da Ancona che alla sua prima regata sul Contender si presenta con un nettissimo secondo posto davanti a un ex campione del mondo (Lambertini, tanto per intenderci).
Il vento rinforza ma soprattutto gira. E questa non è una buona notizia perché la giuria, per spostare il campo, litiga con il fondo del lago, le boe, le cime… le cavallette! Il risultato è che mentre soffia uno splendido grecale di quindici nodi, noi aspettiamo un’intera partita di calcio (sì, novanta minuti) prima di riprendere il via.
Questa volta Fontana non perde tempo, anzi mette il turbo: sarà il nuovo albero (il piccolo AvantGarde al posto del C-Tech) saranno le nuove tensioni, ma il passo di Davide è impressionante, tanto da arrivare davanti agli FD partiti cinque minuti prima.
La sera tutti al Ristorante Alfredo, ribattezzato “Al Freddo” viste le raffiche polari sui tavoli all’aperto. Sì, perché il vento da nord non cala di un nodo, anzi rinforza e spara tutta la notte. Alla mattina il centro del lago è un tripudio di ochette e il dubbio serpeggia tra la folla: vela vecchia o vela nuova? Una volta in acqua la scena si ripete: Davide decolla e saluta tutti. L’unico che gli tiene testa è Lambertini ma alla fine scopre di essere partito in anticipo. Alle spalle di Fontana arrivano allora Daniel Chiesa e Stefano Casadei che zitti zitti, quatti quatti affilano l’arma della regolarità.
Il vento intanto comincia a ballare tra il grecale del mattino e la termica del pomeriggio: la tarantella, irresistibile, coinvolge la barca giuria che passa altri novanta minuti (sì, ancora una partita di calcio) avanti e indietro, avanti e indietro cercando di piazzare campo di regata e linea di partenza. Alla fine, presi dalla disperazione, partiamo con un gigantesco buono in boa. Davide non fa una piega: corre lungo la linea mure a dritta, poggia con calma e vira ai dieci secondi per presentarsi mure a sinistra al via. Lambertini, che aspettava immobile mure a sinistra, si fa invece prendere dall’entusiasmo e cazza troppo presto: di nuovo ocs.
Tutti a casa? Nemmeno per idea, perché il vento tiene e ci sono ancora trenta minuti per partire prima del termine. Davide, beato lui, torna a terra a impacchettare con calma, noi invece tiriamo una serie di monetine per capire se seguire il grecale o scommettere sulla termica. Gli unici a non sbagliare una virgola, anzi un grado, sono Daniel che porta a casa una regata perfetta insieme all’ottimo Paolo Mascino, che quando si tratta di salti e buchi si dimostra un autentico fenomeno. Terzo Casadei che dopo aver scommesso più volte sull’arrivo del termico, alla fine l’azzecca e porta a casa il terzo posto.
Alla fine dei giochi primo è il pokerista Fontana, secondo il sempre più bravo Daniel, terzo il regolarissimo Casadei. Ai piedi del podio ma in cima agli applausi troviamo un clamoroso Mascino che al suo esordio in Contender timbra due secondi e un terzo di prova: dategli tempo di ambientarsi con le manovre e preparatevi a fare i conti con un vero campione.

Doppio fallo – Le quattro vittorie di Fontana sono una notizia, ma anche i due Ocs di Lambertini fanno un certo rumore. Per tre motivi. Il primo è che, se ben ricordiamo, è da qualche anno che Antonio non rimaneva giù dal podio a una nazionale. Il secondo è che Antonio è uscito tutte le volte che la linea storta (anzi, sbilenca) obbligava a
partire mure a sinistra. Il terzo che nelle regate in cui Antonio è partito prima, lo stesso ha fatto Fabrizio Onofri, anche lui squalificato entrambe le volte. Morale della favola: carissimi Antonio e Fabrizio, ogni volta che vi trovate nella stessa regata con partenza in boa, mollate la scotta e aspettate qualche secondo.

A fleet is born – L’immagine del camion con la gru che scarica le barche è già entrata negli annali: sì, lo spirito con cui il nuovissimo gruppo di Ancona si è presentato a Bracciano è in piena sintonia con l’anima sorprendente, intraprendente persino irriverente della nostra barca. Sei amici di rango e di fama che si organizzano in questo modo pur di lanciarsi tutti insieme nella nuova avventura sono la conferma che la Classe non è acqua: è Contender.

flotta marchigiana contender a bracciano

PS
Tra i numeri di Bracciano ne dobbiamo elencare ancora uno: è il 17 come le barche che alla fine risultano in classifica. E’ inutile girarci intorno: è il numero più basso registrato a una nazionale e poco consola che sia lo stesso degli FD che regatavano insieme a noi. Le immagini del circolo con il bar sigillato, la segreteria inaccessibile,
le docce uno alla volta, la premiazione con le coppe indicate e non consegnate (la tua è questa, no quella…) raccontano tuttavia un’altra parte della storia: che regatare al tempo del Covid non è affatto facile. Come difficile è spiegare alla famiglia che dopo mesi di clausura e isolamento adesso si carica la barca sul carrello e ci si mette in
viaggio. I sociologi lo chiamano “effetto grotta”, quello che ti spinge a rinviare il momento in cui uscirai alla luce per riprendere le vecchie abitudini. La Nazionale di Bracciano – la prima del nostro calendario, ma anche una delle prime regate in tutta Italia – ha fatto però da apripista, dimostrando che con le dovute cautele possiamo davvero uscire dalla “grotta” e riprendere la nostra amata attività. A questo punto c’è solo una cosa che, da veri contenderisti, dobbiamo tutti fare: si chiama Follonica e sarà il 5 e 6 settembre.

Anonimo Chiavarese

 

Classifica Contender18-19 luglio

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