contender san vincenzo 3
Anonimo Chiavarese

Anonimo Chiavarese

A Luca Bonezzi il “triello” di San Vincenzo

Il report della prima regata nazionale 2022

Il buono, il brutto, il cattivo. Cambiate l’ordine degli aggettivi, mettete il meteo al posto dei cowboy ed ecco il film della prima nazionale della stagione. La regia, ovviamente, non è di Sergio Leone ma di San Vincenzo, autore di una tre giorni, pardon triello,  tutto da raccontare. Siete pronti? Ciak, si gira!

Il cattivo. Venerdì scarichiamo sotto una pioggia ostinata che, di questi tempi, non è mai buon segno. Sabato le nubi spariscono ma il motivo, ahimè, è uno scirocco che spazza le nubi insieme alle certezze. Dalla terrazza sul il porto vediamo le prime ochette mentre Lamma e i suoi fratelli annunciano che il pomeriggio non sarà per cuori teneri. La giuria, ottimista, dice che se facciamo un bastone e stiamo sottoterra non ci saranno problemi. Peccato che per uscire dal porto si debba percorrere un canale lungo trecento metri, largo venti (sì, venti metri e non uno di più) con il vento dritto in prua. Quando le raffiche arrivano a 20 nodi la giuria mette l’intelligenza, a 24 aggiunge l’acca (regate differite), a 28 toglie l’acca e mette alfa: tutti a casa. Scelta saggia, non solo perché il mare nel frattempo si è fatto tutto bianco, ma perché di lì a un’ora l’anemometro segnerà 35 nodi con punte a 38…

Il brutto. Domenica il vento cala, ma la pioggia ritorna. La prima regata, non ufficiale, la facciamo nel minuscolo canale piantando una ventina di virate con frequenza da metronomo: un due tre vira… un due tre vira… Fuori siamo comunque sui 15 nodi di scirocco e un po’ di onda. Il bordo è a terra dove rinforza e gira. I primi a capirlo sono Chiandussi e Albano, volpi da vento leggero travestiti da lupi di mare: i due partono secchi in boa e girano la bolina davanti a Orfino, Mascino e Bonezzi. Nella seconda poppa il Segretario, per gli amici Bruno, azzecca le onde, indovina le strambate e chiude felicemente primo davanti a un velocissimo Paolo Mascino. Bonezzi, che era terzo, si esibisce in  una scuffia poco prima dell’arrivo cedendo gentilmente il passo a Chiandussi e Albano.

Nella seconda prova il vento non lascia, ma la pioggia raddoppia. Sarà l’acqua fredda della scuffia ma Luca, nel senso di Bonezzi, si ricorda all’improvviso di essere lui il detentore del Trofeo Carlini 2021: mette il turbo, saluta tutti e va a vincere senza discussioni. Alle sue spalle un bravissimo Michele Castagna all’esordio con la sua invidiatissima North in laminato e il nuovo CST. Terzo Daniel Chiesa.

Poiché non c’è due senza tre, la giuria ci tiene in acqua mentre all’orizzonte comincia la danza dei temporali. Il vento aumenta ma soprattutto salta di novanta gradi a ovest. La giuria sposta le boe, ma l’operazione, tra raffiche, salti e gommoni che si legano è davvero lunga. Dopo un’ora, metà delle barche tornano in porto convinte che non si farà nulla. Chi resta inizia a fare flessioni per non congelare: quando spuntano i primi iceberg, la giuria ci fa finalmente partire con un bel 16-18 nodi gelido e piovoso. Al primo giro il vento salta di un altro trenta sempre a ovest e la giuria decide di dare l’arrivo al primo giro, con il laschetto che si trasforma in una vera bolina. Bonezzi fa il bis davanti a Daniel Chiesa e Paolo Mascino.

Il buono. Nella pellicola di Sergio Leone era Clint Eastwood, nel film di San Vincenzo è il Re Sole: il regalo più bello che potesse capitare dopo una giornata di pinguini e orsi polari. Se a tutto questo aggiungete uno scirocco sui 10-12 nodi avete una idea di come è stata l’ultima giornata di regate: semplicemente perfetta. Si parte con un vento difficile: raffiche lunghe e cattive, buono a terra ma forte al largo con qualche buco in mezzo. Il più bravo è Onofri che parte bene ma, soprattutto, non sbaglia un bordo: chiude con merito primo davanti a Bonezzi e a un rinato Orfino che deve riscattare il ritirato all’ultima regata del giorno prima.

La seconda prova il vento cala, anzi no. La giuria prima toglie e poi rimette la Oscar, segno che Eolo oggi è un po’ indeciso. Chi non ha dubbi è Luca Bonezzi che parte bene, macina nodi e chiude senza problemi davanti a tutti. Alle sue spalle arrivano Paolo Mascino e Fabrizio Onofri che, lì davanti, comincia a sentirsi a casa propria.

Ultimo giro di giostra: il vento non cala e ci regala un’altra regata da Oscar, nel senso di vento sopra i dieci nodi. Luca cala il poker, portando a casa quattro vittorie su sei, davanti a Daniel Chiesa e al “solito” Fabrizio Onofri.

 

Morale della favola: la pistola (ho detto “la”…) più veloce di San Vincenzo è Luca Bonezzi che

Podio regata nazionale Contender di San Vincenzovince con merito la prima nazionale della stagione. Secondo Fabrizio Onofri che nell’ultima giornata ha mostrato di essere un ottimo candidato per il Carlini ’22; terzo, ma per un solo punto, Daniel “Amerigo” Chiesa, vincitore del Carlini 2020. Insomma, un gran bel podio ai piedi del quale troviamo un bravissimo Paolo Mascino e Mastro Geppetto Albano, primo dei vecchietti, mentre il primo degli Under Trenta è l’ottimo Michele Rinaldi.

Michele Rinaldi – primo U30 

Giuseppe Albano – primo Master 

Che dire? Una grande apertura di stagione con regate davvero belle, nonostante il primo giorno di burrasca. Ottima l’organizzazione del circolo guidato dal bravissimo Uberto Mancianti con i soci che si facevano in quattro per aiutarci con i carrelli e facendoci dimenticare, con il sorriso, quanto fosse piccolo lo scivolo per entrare e uscire dall’acqua. Sì, ci siamo trovati davvero bene.

 

Una piccola nota prima di chiudere. E’ vero che l’inizio di stagione è sempre in salita ma diciotto iscritti sono davvero pochi: i numeri degli ultimi anni dimostrano che, se vogliamo, possiamo fare di più, molto di più. Traduzione: il 14 e 15 maggio tutti a Porto Corsini!

 

PS

Di seguito trovate un dipinto e una foto. Il primo lo ha fatto il Vasari nel 1567, la seconda l’ha scattata lo scorso 25 aprile Marco Metalpa, detto “oltreilvisibile”, con il suo minuscolo drone. A parte gli accostamenti impossibili (Marco, non te la prendere) le due immagini hanno in realtà una cosa in comune: entrambe raccontano quel che è avvenuto sotto la torre, la stessa torre di San Vincenzo a due passi dal mare. Il Vasari si riferiva alla battaglia tra fiorentini e pisani che si tenne nel 1505: l’affresco (“La battaglia di San Vincenzo”, appunto) è conservato a Firenze nella Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Il Metalpa (mi vien da ridere…) ha ritratto tutt’altra battaglia: fatta di boe e di boline, di Fireball e di Contender e finita lunedì pomeriggio con una tavola di vino e crostate. Vista l’aria che tira mi sembrava giusto ricordare che l’immagine che più apprezziamo non è quella del Vasari, ma del nostro Metalpa.

vasari la battaglia di san vincenzo

contender san vincenzo

podio contender san vincenzo

Michele Rinaldi Contender

Giuseppe Albano contender

classifica contender san vincenzo

Anonimo Chiavarese

 

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