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Silvaplana 2
Antonio Lambertini

Antonio Lambertini

Come vincere a Silvaplana: i consigli di un campione

Sul piccolo Lago di Saint Moritz si terranno il prossimo anno i Campionati Europei Contender. Antonio Lambertini, che ad agosto in queste acque ha vinto il Campionato Svizzero Open, ci rivela i segreti di questo singolare campo di regata

“Regatare sul lago di Silvaplana? Ma sei proprio sicuro?” Beh, sì in effetti non è tanto “normale”: sei a 1800 metri sul livello del mare, circondato da ghiacciai… Ma la caratteristica che più rende particolare quel campo di regata sono le dimensioni. Quando, percorrendo la strada che dal passo del Maloja porta a St. Moritz, dopo aver passato il laghetto di Sils, intravedi più a nord il lago di Silvaplana, ti dici che non è possibile regatare là dentro, in quella pozza.

Piccolo ma tosto

In verità il lago di Silvaplana, seppur di piccole dimensioni, si allarga nella parte centrale e consente di avere un bel campo di regata e, per noi contenderesti (anche per quelli più claustrofobici), di scorrazzare a destra, a sinistra e al centro in bordeggi in bolina mai scontati e tutti da scoprire. Sì perché quando ci sei dentro, quando bordeggi in bolina, è come se gli spazi si moltiplicassero e tu scopri diverse situazioni e sensazioni. Sarà anche perché l’aria qui è più leggera e rarefatta, ma è certo che quello che vedi da fuori e che ti immagini, non corrisponde a quello che si prova quando ti immergi in quel micro mondo in quota, in quel flusso d’aria alpino tutto particolare.

La Breva del Maloja

Quel vento, che qui viene chiamato “vento del Maloja” perché arriva dal passo “scendendo” da sud a nord, non è nient’altro che la termica che investe tutta la pianura lombarda e i versanti a sud delle Alpi. Prima di scavalcare il passo del Maloja percorre il lago di Como (dove si fa chiamare “Breva”), la Val Chiavenna e la Val Bregaglia. Lungo tutto questo percorso questa termica da sud, impattando con la parete rocciosa che precede il passo, perde umidità, si rinvigorisce e arriva sul lago di Silvaplana più gagliarda che mai, raggiungendo tranquillamente i 18-20 nodi. Arriva puntuale alle 13:00, fin da subito tesa, e rimane sino al tramonto.

Destra o sinistra?

Il campo di regata dedicato alle derive sfrutta tutta la parte sud del lago lasciando l’estrema area a nord riservata a windsurf e kitesurf. Per poter avere un triangolo sufficientemente largo la linea di partenza viene posizionata piuttosto vicino alla costa nord-ovest limitando un po’ il bordo a destra (dove si è obbligati a virare per non finire sulla strada, seppur questo bordo sia quello dove si possono trovare delle belle raffiche). L’alternativa è scegliersi il bordo lungo a sinistra dove puoi fare correre la barca per più tempo prima di virare. Ma c’è anche la scelta di rimanere al centro alla partenza e andarti a cercare le raffiche a destra più avanti, dopo aver virato a centro lago.

Attenti ai buchi

Verso la costa di destra comunque, prima o poi, ci devi andare perché la boa di bolina è posizionata alla fine del lago, dove le linee di costa convergono a sud e oltre non puoi proseguire, a meno che tu non voglia rientrare al circolo nautico, situato proprio in faccia alla boa di bolina (per la gioia degli accompagnatori). Siccome subito sopravento la boa di bolina c’è la terra, in quella zona il vento cala e puoi trovare parecchi “buchi”. E’ importante arrivarci con una bella velocità e magari con un bordo un po’ più “largo”. Da destra, da sinistra o dal centro? Mah.. forse qui, nella parte finale della bolina, c’è da scegliere senza indugio una delle due estremità evitando il centro.

Al lasco sotto i pini

Se prima di girare la boa di bolina ti accorgi, con tuo rammarico, più dei buchi che delle raffiche, appena l’hai girata e hai poggiato per il lasco saranno più le raffiche (con acqua piatta!) a sorprenderti, positivamente! Devi essere pronto e con tutto in assetto (con il vang mollato un po’ ma non più di tanto e con la deriva alzata un bel po’) per partire a razzo verso la boa di lasco. Ti lasci alle spalle la terra e il vento sporco e ti reimmergi nel flusso d’aria costante, ma sempre attento a qualche buco a passeggio in quella zona (che ti obbliga ad essere molto reattivo con le gambe e ad orzare prontamente per non finire in acqua tirandoti addosso la barca). Se nei bordi di bolina andavi a sfiorare l’asfalto della strada che percorre la costa ovest, al giro di boa di lasco vai a fare il pelo agli aghi sui rami dei pini dell’altro versante.

Ci vediamo all’Europeo!

Il percorso di regata dello scorso Campionato Svizzero (a fine agosto 2023), condiviso con le Classi Fireball e 29er, era un trapezio in modo da avere due bastoni dove far girare alternativamente le diverse flotte.
Per il prossimo Campionato Europeo Contender, in programma dal 28 agosto al 1 settembre 2024, immagino che avremo il percorso canonico a triangolo, che per essere compiuto nel target time sarà quasi certamente con doppio giro.

E’ un po’ una banalità dire che per vincere in un campo di regata bisogna saper coglierne le specificità ed entrare in sintonia con esse. Ma attenzione perché questa cosa è ancor più vera per il campo di Silvaplana, dove l’aria è più secca, rarefatta e tesa, l’acqua navigabile più limitata e con poca onda e corta, le raffiche da andarsi a cercare qua e là a seconda dell’orario… Silvaplana è sicuramente un campo di regata tutto da scoprire, possibilmente abbandonando i propri stereotipi!

Ah… dimenticavo, per una maggiore “sintonia” con le condizioni locali sarà bene portarsi muta e vestiti pesanti.
Arrivederci a Silvaplana a fine agosto del prossimo anno!

Antonio Lambertini – ITA 2561

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